mercoledì 25 luglio 2012

Blogolo consiglia Massimo Carlotto: Respiro Corto

Se qualcuno volesse capire i cambiamenti del nostro tempo, in campo criminale e, di conseguenza, politico ed economico, avremmo pronta una lista di romanzi noir da leggere.
Tra questi va di certo incluso l’ultimo libro di Massimo Carlotto, Respiro Corto (Einaudi, pp. 201, 17 €). 
Carlotto con questo romanzo si tuffa alla scoperta di un nuovo mondo criminale, meno attaccato al territorio, più al mondo finanziario. Quattro giovani brillanti e laureati di diverse nazionalità si conoscono alla facoltà di economia di Leeds e da lì danno inizio al loro progetto criminale. Una criminalità senza più frontiere né singoli mercati. Narcotraffico, scorie radioattive, traffico di organi, corruzione politica e alta finanza, sono le attività di quelli che all’apparenza potrebbero sembrare dei giovani perbene con il pallino del successo e dei soldi, come tanti ce ne sono. Ma dietro alle apparenze – e alle attività legali – si nasconde il volto di chi non si fa scrupoli pur di raggiungere il vertice del mondo del crimine. Marsiglia fa da porto e da porta per questi progetti.
Detto ciò però va anche ammesso che, probabilmente, questo non è il libro di Massimo Carlotto meglio riuscito.
Per chi è abituato alla sua opera, nell’arrivare alla fine di “Respiro Corto” si avverte la mancanza di qualcosa. Ad iniziare dai personaggi. E’ vero che per la prima volta Carlotto ha cambiato il suo modo di raccontare, abbandonando i suoi antieroi romantici come l’Alligatore o Pellegrini, per lanciarsi in un romanzo a più voci. Però è proprio agli stessi personaggi che sembra mancare qualcosa. Sono poco caratterizzati e alla fine non lasciano nulla di loro, nel bene e nel male. Anche molti dei traffici trattati avrebbero potuto avere uno sviluppo maggiore. Forse per le attività criminali raccontate sarebbero servite molto più delle 200 pagine di cui il libro è composto. Sul traffico dei rifiuti ormai inizia ad esserci una letteratura molto completa (anche se in forma di dossier e non di romanzi); sul traffico di organi è invece decisamente illuminante “Morte in lista d’attesa” di Veit Heinichen (Edizioni e/o).
Nonostante questo non possiamo che consigliare la lettura di “Respiro Corto” che resta senza dubbio un’opera prima per l’apertura ai nuovi orizzonti della criminalità transnazionale.
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