sabato 15 maggio 2010

Lite Mondadori - Greenpeace: l'editoria italiana uccide l'ambiente

Oggi mi andava di ficcare il naso nel salotto virtuale di casa Mondadori. Quindi prendo il caffé, mi accendo una sigaretta e mi metto comodo davanti al computer. Poi apro la pagina Mondadori e vedo che si discute di una questione che da sempre mi sta a cuore e cioè la produzione di libri tramite l'utilizzo di carta riciclata e/o certificata «amica dell'ambiente». Non so se ne siete a conoscenza ma grazie ad un lavoro svolto da Greenpeace è ora possibile avere un quadro di come i nostri editori si comportano nei confronti dell'ambiente... e stando a ciò che dicono loro il risultato è francamente desolante. I maggiori gruppi editoriali non raggiungono la sufficienza poiché, a dire di Greenpeace, non riescono a certificare la provenienza della loro carta (Qui la classifica da loro stilata).
In quanto primo gruppo editoriale italiano è stata subito interpellata la Mondadori che dalla sua pagina Facebook ufficiale si difende così: «Sulla bontà del report di Greenpeace non discutiamo: siamo nella classifica tra quelli "che potrebbero migliorare" e lo prendiamo come uno stimolo (del resto la situazione è già molto migliorata rispetto a una decina di anni fa). [...] Quello che possiamo dire è che la quasi totalità della carta acquistata dagli stampatori presso cui ci serviamo viene dalla Finlandia, che è il maggior produttore mondiale ed è dotato di politiche di riforestazione molto serie (aree molto vaste del nord del paese sono destinate a questo)».
Qui accendo una seconda sigaretta e mi metto più comodo. Il discorso mi lascia un po' interdetto: come sarebbe? Dato che la Finlandia è un paese serio allora sicuramente la carta sarà certificata? Mmm... non lo so, ma in questa logica qualcosa non mi convince.
Ma Mondadori (a cui in questo frangente va dato sicuramente atto di essere aperta al dialogo, Feltrinelli ad esempio si è addirittura rifiutata di rispondere) insiste: «La Finlandia è, semplicemente, il paese che più produce e meglio controlla la propria produzione. Per ogni ettaro che viene abbattuto ce n'è un altro che viene piantato. Questo non solo perché è giusto, ma anche perché sanno benissimo che finirebbero le proprie foreste in pochi anni. Noi, che come editori siamo clienti degli stampatori (i quali sono clienti dei produttori di carta), rifornendoci in Finlandia sappiamo che le regole verranno da loro rispettate. Quello su cui si può migliorare, e già è stato fatto negli ultimi anni, è di selezionare certi tipi di carta piuttosto che altri. Qui il discorso si fa molto tecnico e difficile. Comunque sia, la classifica di Greenpeace è basata su un questionario fatto agli editori. Non sappiamo quali siano i dati tecnici di base che hanno utilizzato come riferimento (non sono stati pubblicati, o almeno noi non li vediamo sul sito) ».

In verità Greenpeace il questionario con i dati tecnici richiesti agli editori li ha pubblicati (Qui) e alla domanda netta: sì, va be', viva la Finlandia, ma «avete dei documenti che certifichino la provenienza della vostra carta?» la redazione non risponde.

A questo punto interviene Omar Bozzini, il responsabile tecnico del gruppo Mondadori chiamato probabilmente a gran voce dalla redazione: «[...] Parlando tecnicamente» dice «le loro richieste (di Greenpeace, ndr) sono: o siete FSC (certificazione «Greenpeace», ndr) o siete illegali, purtroppo non è così e le cartiere che forniscono la carta per i libri Mondadori sono tra le più tecnologicamente e eticamente avanzate d'Europa».
Ma è la responsabile della campagna Foreste di Greenpeace, Chiara Campione, a chiudere (almeno per ora) rispondendo a tono: «Riguardo al suo rammarico sulla bontà del nostro questionario vorrei tranquillizzarla. Chi scrive è responsabile della campagna Foreste di un’organizzazione internazionale come Greenpeace, che ha alle spalle decenni di esperienza, ricerca e credibilità sulla questione della protezione delle foreste. Sono, inoltre, un Ingegnere agronomo con un dottorato in Gestione Forestale e, anche se la cosa la stupisce, perfettamente in grado di giudicare la carta di Mondadori.
Ha il mio numero di telefono, mi chiami quando vuole. Oppure venga a trovarci al Salone del Libro. Siamo al Pad 2, Stand F133».
Mah, c'è da dire che ho seguito la lite con interesse. Voi che idea vi siete fatti?
Io a questo punto ho spento anche la mia terza sigaretta. E ora ne accendo un'altra.

Per saperne di più cliccate GreenpeaceItalia.

0 commenti:

Posta un commento

Related Posts with Thumbnails